Tim: 5 milioni di multa per gli addebiti “fantasma”

by Martina Trevisan

Ricarica le linee mobili

In caso di necessità tutti i Clienti di Ricaricabile possono effettuare una Ricarica One Shot contattando il Servizio Clienti Business al numero 191, richiedendo una ricarica aggiuntiva per un importo pari a 22€, 44€ o 88€ (Iva inclusa) su una o più linee ricaricabili del proprio contratto. L’importo della ricarica verrà accreditato sulla linea entro 48h dalla richiesta

Nel corso dello stesso mese possono essere richieste un massimo di due Ricariche One Shot per singola linea ricaricabile, indipendentemente dal taglio di ricarica scelto

La ricarica aggiuntiva verrà addebitata direttamente in fattura

La ricarica è disponibile anche per i Clienti che abbiano attivo il servizio di Ricarica Automatica e che necessitino, nel mese, di una ricarica aggiuntiva

I soggetti abilitati a richiedere il servizio sono il Referente Commerciale o il Rappresentante Legale dell’azienda a cui è legato il contratto

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Come verificare credito TIM

Da qualche giorno la scheda TIM ti dà qualche problema e non riesci più a fare chiamate, inviare SMS o navigare sul web? Se il disservizio si protrae da più giorni, è improbabile che si tratti di un problema di linea: nella maggior parte dei casi, TIM down non dura che una manciata di minuti e, anche in caso di guasti molto gravi, nel giro di qualche ora i tecnici sono in grado di risolverlo.

Probabile, dunque, che il problema riguardi la tua utenza, che per un motivo o per un altro, non ti fa più fare chiamate o aggiornare i social. Ad esempio, potresti aver terminato il credito e, dunque, il piano tariffario TIM non è stato rinnovato. Per esser certo che sia questo il motivo del disservizio prolungato ti basterà scoprire come verificare credito TIM e, se il contatore dovesse segnare “0,00 euro", non dovrai far altro che ricaricare la tua scheda. Se, invece, il credito non dovesse essersi esaurito, è consigliabile chiamare il servizio clienti TIM e verificare con un operatore.

Numero per sapere credito TIM

Il modo più semplice per scoprire qual è il credito residuo TIM è chiamare il numero verde gratuito. Per sapere il credito TIM chiama il 40916 e ascoltare cosa dice la voce registrata. In alternativa, un altro numero per sapere il credito TIM è il 119. Solo che non ci sarà bisogno di chiamarlo: basterà inviare un SMS “a testo libero" (potrai scrivere “credito" oppure “qual è il credito" o, ancora, “credito residuo" o “quanto credito ho") e attendere qualche istante per la risposta.

Verificare credito TIM online

Se hai bisogno di informazioni leggermente più dettagliate rispetto a quelle fornite dal numero per sapere il credito TIM si può optare per la soluzione web. Con l’app MyTIM (disponibile sia per iOS sia per Android) potrai conoscere il credito residuo e verificare la lista degli accrediti e addebiti in un periodo a tua scelta. In alternativa, puoi visualizzare le stesse informazioni dal sito tim.it, accedendo alla sezione My TIM Mobile. Anche qui potrai trovare informazioni aggiuntive sulla tua offerta.

Tim: 5 milioni di multa per gli addebiti “fantasma”

L’Autorità Grarante della Concorrenza e del Mercato italiana, più nota come Antitrust, il 13 gennaio 2020 ha concluso un’indagine su Telecom Italia, alias Tim. Prendendo in esame il periodo che va da giugno 2018 a febbraio 2019, gli ispettori hanno verificato che ci sono state due violazioni sistematiche del Codice del Consumo. La società sarà obbligata a pagare una multa di 4,8 milioni di euro.

I reati commessi da Tim

Tim ha violato il codice del consumo in prima battuta non fornendo informazioni complete sulle tariffe dei suoi servizi. La società presentava le offerte agli utenti omettendo diverse voci di spesa e servizi a pagamento inclusi nel pacchetto. In questo modo questi si ritrovavano a pagare servizi che non sapevano di avere o a vedersi applicato un sovrapprezzo per l’utilizzo di funzioni, come la segreteria telefonica, senza che questo fosse stato loro comunicato. La seconda violazione, invece, riguarda l’attivazione automatica di servizi senza il consenso dell’utente, con l’onere da parte di quest’ultimo di disattivarli, talvolta dovendo pagare per questo una piccola tassa. L’avvenuta attivazione, automatica e non richiesta, di questi servizi veniva comunicata attraverso messaggi, spesso poco chiari.

Secondo l’Antitrust tali condotte illecite sono, al momento della condanna, ancora portate avanti dalla società. Per reati analoghi sono già state multate in passato Wind Tre e Vodafone.

Le vittime

Tim, sfruttando i particolari accessi alle carte di credito e debito dei suoi utenti, riusciva ad applicare i “servizi fantasma” con le relative tariffe ai suoi clienti ed a quelli che in passato hanno utilizzato Telecom Italia come operatore, cambiandolo ma mantenendo lo stesso numero. Si tratta di una pratica abbastanza comune nel mondo della telefonia mobile, le condanne dell’Antitrust per questo rappresentano un punto di svolta non indifferente. Tuttavia è difficile valutare se la multa sia proporzionata o meno alla condotta, in mancanza di dati riguardo a quanto le compagnie telefoniche incassano con tali stratagemmi illeciti.

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