La copertura 5G ha raggiunto il 95% della popolazione italiana e oltre 7.500 comuni italiani: questo il dato annunciato da EY nel corso dell’annuale Digital Summit in cui sono state svelate in dettaglio anche le coperture regionali. U n dato più che sorprendente se si considera il 5G, quello “vero” è ancora tutto da fare.
Le gare per la core network – la parte centrale della rete di quinta generazione – devono ancora essere aggiudicate . E dunque siamo ancora nella fase embrionale . Il 5G che oggi raggiunge il 95% della popolazione italiana è una versione “light” frutto da un lato del potenziamento delle attuali reti 4G e dall’altro dell’uso delle cosiddette frequenze midband, quelle “preziosissime” della banda 3,5 Ghz (sono state pagate a caro prezzo ai tempi della gara lacrime e sangue). In quest’ultimo caso i l roll out delle reti, ad esempio da parte di Tim e Vodafone è partito dalle grandi città per poi andare a scendere in quelle di medie dimensioni e a macchia di leopardo in varie aree del territorio nazionale.
L’altra via, quella del cosiddetto Dynamic spectrum sharing (Dds), riguarda invece l’upgrade delle attuali reti a 4G che integrano in parte la tecnologia 5G e per questa ragione consentono di aumentare le performance, come nel caso della Top quality network di WindTre . In dettaglio il Dds, o condivisione dinamica dello spettro, permette a una telco di usare lo spettro di frequenze del 4G e di farlo funzionare anche per il 5G attraverso la modulazione e la rimodulazione in tenpo reale delle connessioni 5G e 4G in base alle esigenze specifiche.
Aumentare sì ma non garantire i livelli che saranno possibili con il 5G standalone , l’unico in grado di mettere in moto la rivoluzione : è sulla bassissima latenza, quella da “real time” che si gioca la vera partita in termini di applicazioni e servizi che possono garantire una svolta. E per le reti standalone c’è ancora tempo . Gli operatori di Tlc ci stanno lavorando ma prima di un anno sarà difficile parlare di un giro di boa . Per toccare con mano i benefici del 5G applicato all’industria, ai trasporti e alla sanità – per citare i settori che più di altri necessitano di una latenza in grado di abilitare servizi quali la robotica, la guida assistita, la comunicazione vehicle-to-vehicle e gli interventi chirurgici a distanza – la strada dunque è ancora lunga . Per ora bisogna accontentarsi di un po’ di velocità in più e di una migliorata latenza : non poco ma non abbastanza almeno per quel che riguarda la partita business. Per i consumatori invece le offerte cominciano a farsi accattivanti considerato l’uso crescente dei video su smartphone e tablet sull’onda del boom dello streaming legato all’entertainment – d al videogaming alle serie tv fino al calcio . Anche se a fare la differenza a livello domestico è la fibra: senza connessioni ad alta capacità diventa pressocché impossibile garantirsi una qualità del servizio di connettività in grado di gestire enormi moli di dati.