A fine giugno 2021 le Sim complessive in Italia superano i 105 milioni (+1,9 milioni su base annua) , trainate dal segmento Machine to Machine (M2M). Le Sim che fanno dialogare macchine e oggetti sono cresciute su base annua del 7,6% per poco meno di 2 milioni, arrivando a un totale di 27,5 milioni; quelle human si sono ridotte per quasi 400 mila unità (-0,5%) e sono 77,7 milioni.
Nella banda larga e ultra-larga a giugno 2021 l’Ftth copre 2,27 milioni di accessi, in crescita del 52,7% in un anno; l’Fttc totalizza 9,79 milioni di accessi (+13,9%) e l’Fwa 1,65 milioni di accessi (+16%).
È quanto si legge nell’Osservatorio sulle Comunicazioni ( QUI IL REPORT COMPLETO ) pubblicato da Agcom e relativo al periodo di riferimento 31 marzo – 30 giugno 2021 ( qui i dati del trimestre precedente ).
Telefonia fissa: il rame scende al 30%, crescono fibra e Fwa
Traffico dati sulle reti broadband a +22%
Telefonia mobile: Iliad supera il 10% del mercato, WindTre prima al 27%
Utilizzo di internet: vincono i social e le Big tech
Televisione: la Rai sempre leader; Comcast/Sky hanno il 6,7% degli ascolti
Quotidiani ancora in calo: -2% in un anno per la carta; il digitale non decolla
Settore postale: Amazon ha il 12,7% del mercato delle consegne
Telefonia fissa: il rame scende al 30%, crescono fibra e Fwa
Si registra, a fine giugno 2021, un numero di accessi complessivi sostanzialmente stabile rispetto al trimestre precedente ed in crescita di circa 280 mila unità su base annua.
In linea con quanto emerso nelle precedenti edizioni, si rilevano significativi cambiamenti nella composizione delle tecnologie utilizzate per la fornitura del servizio: a fronte di un numero di accessi in rame alla rete fissa assai elevato, (poco meno dell’80% del totale) registrati nel giugno 2017, dopo quattro anni la quota di tali accessi si attesta su di un valore di poco superiore al 30% (con una flessione di 9,9 milioni di linee). Nello stesso quadriennio, sono sensibilmente aumentati gli accessi tramite tecnologie qualitativamente superiori, in particolare Fttc (+6,80 milioni di unità), Ftth (+1,78 milioni) e Fwa (+0,70 milioni).
Traffico dati sulle reti broadband a +22%
La crescente capacità trasmissiva della rete si riflette sull’andamento dei volumi: il traffico dati medio giornaliero nei primi 6 mesi dell’anno è aumentato del 22% rispetto al corrispondente valore del 2020 e, con riguardo al periodo pre-Covid, dell’83% rispetto al primo semestre 2019.
Corrispondentemente, i dati unitari (traffico per linea broadband) mostrano un aumento, trainato anche dalla progressiva diffusione dei servizi video in streaming, stimabile in poco meno del 18% sul 2020 e del 71,6% nei confronti della prima metà del 2019.
Il quadro competitivo degli accessi broadband e ultrabroadband , a fine giugno, vede Tim quale maggiore operatore con il 42,3%, seguito da Vodafone con il 16,5%, Fastweb con il 15,1% e Wind Tre con il 14,0%.
Telefonia mobile: Iliad supera il 10% del mercato, WindTre prima al 27%
Tim risulta prima (28,8%), seguita da Vodafone (28,7%) e Wind Tre (25,0%) mentre il nuovo entrante Iliad si attesta al 7,4%. Considerando il solo segmento delle Sim “ human ”, ovvero escludendo le M2M, Iliad ha superato il 10% con una crescita di 2,0 punti percentuali su base annua, mentre Wind Tre, nonostante una quota in calo di 1,8 punti percentuali, rimane il principale operatore con il 27,0% seguito da Tim con il 26,0% e Vodafone con il 23,5%.
Prosegue la crescita della larga banda mobile : il consumo medio unitario mensile di dati nel primo trimestre dell’anno è stimabile in circa 11,7 GB/mese, in crescita del 27,9% su base annua. Nel secondo trimestre del 2021 poco meno del 73% delle complessive linee human ha effettuato traffico dati.
Utilizzo di internet: vincono i social e le Big tech
Nel mese di giugno 2021, 44,5 milioni di utenti unici hanno navigato in rete per una media di 57 ore di navigazione mensili per persona. L ’utilizzo della rete internet si concentra in particolare sulle principali piattaforme e social network, confermando il trend in crescita già registrato nel trimestre precedente.
Televisione: la Rai sempre leader; Comcast/Sky hanno il 6,7% degli ascolti
La Rai conferma la propria leadership in termini di ascolti (3,4 milioni di telespettatori nel giorno medio), con un incremento della propria quota rispetto a marzo 2020 (+3,3 punti percentuali), e raggiunge uno share del 37,3%. Al secondo posto Mediaset, che, con 2,7 milioni di telespettatori nel giorno medio registra una diminuzione della propria quota (-2,4 punti percentuali) che si attesta al 29,4%.
Nello stesso periodo, si osservano performance in calo anche per Discovery (-0,3 punti percentuali), per La7 del Gruppo Cairo Communication (-0,6 punti percentuali) e per gli altri operatori (-0,8 punti percentuali) che complessivamente raggiungono il 14,9% dei telespettatori. In controtendenza, con una crescita di 0,7 punti percentuali, Comcast/Sky che ottiene il 6,7% degli ascolti complessivi.
L’analisi dell’evoluzione degli ascolti delle edizioni serali dei principali telegiornali vede, nello scorso mese di giugno, confermare come più seguiti il TG1 e il TG5, rispettivamente con un ascolto medio giornaliero di 4,4 e 3.2 milioni di spettatori. Al terzo posto, nonostante la contrazione di 1,4 punti percentuali su base annua, l’edizione serale della testata a carattere locale della Rai 3, la TgR, con una share, pari al 13,7%.
Quotidiani ancora in calo: -2% in un anno per la carta; il digitale non decolla
Si conferma la tendenza in calo già registrata nei precedenti Osservatori : nel mese di giugno 2021, la vendita di quotidiani (copie cartacee e copie digitali complessive) è pari a circa 49,5 milioni di copie, in flessione del 2% su base annua.
Con riferimento all’intero periodo considerato (giugno 2017 – giugno 2021), le copie giornaliere cartacee complessivamente vendute dai principali editori passano da 48 a 29 milioni di unità con una contrazione del 40%. Contestualmente, le copie digitali risultano in netto calo, se si considera l’intero periodo (-5 punti percentuali) ma in aumento se si considerano i valori di giugno 2020 (+6 punti percentuali).
Settore postale: Amazon ha il 12,7% del mercato delle consegne
Nella prima metà dell’anno i ricavi complessivi registrati nel settore sono cresciuti in media, rispetto al corrispondente periodo del 2020, del 24,5% con risultati notevolmente differenziati nelle singole componenti del mercato. L’analisi di Agcom rileva, come nel trimestre precedente, la forte crescita dell’ e-commerce , che traina le consegne e allarga il ruolo di Amazon .
I servizi relativi alla consegna dei pacchi hanno registrato una crescita media del 32,4% (con risultati equivalenti con distinto riferimento alle consegne nazionali e internazionali), valore che supera il 45% rispetto al primo semestre del 2019.
Nello stesso periodo, le risorse dei servizi di corrispondenza mostrano nel complesso un più contenuto aumento (+4,7%,), con una crescita della quota dei servizi non inclusi nel Servizio Universale superiore al 10%. Va tuttavia evidenziata la flessione (-17,9%) che, corrispondentemente, in questo caso si è registrata rispetto al primo semestre del 2019.
Le corrispondenti dinamiche dal lato dei volumi vedono una sostanziale invarianza per i servizi di corrispondenza ed una crescita di oltre il 37% nel numero di pacchi movimentati , dato che sale al 37,4% con riferimento alle sole consegne domestiche, a testimonianza di come il ricorso agli acquisti online, stia progressivamente caratterizzando in misura strutturale le modalità di acquisto degli italiani.
Specularmente all’andamento dei ricavi, con riferimento ai primi sei mesi “pre-covid” del 2019 i volumi dei servizi di corrispondenza risultano in flessione del 23,8% mentre quelli di consegna dei pacchi sono aumentati dell’80%.
Il quadro concorrenziale del settore postale, nel suo complesso, vede il gruppo Poste Italiane principale operatore con il 37,4% (ma in flessione di 4,2 punti percentuali su base annua), seguito da Brt (13,3%), e da Amazon, che, con una crescita di 3,8 punti percentuali rispetto a giugno 2020, sale al 12,7%.
Su base annua, i ricavi unitari medi dei servizi di corrispondenza mostrano una flessione del 2% mentre quelli relativi ai servizi di consegna dei pacchi nazionali ed internazionali si riducono rispettivamente del 2,3% e del 5,1%.