I cinesi di Zte puntano su Sirti . Secondo un’indiscrezione del Sole 24 Ore il colosso asiatico fornitore globale di prodotti e servizi per le telecomunicazioni starebbe stringendo un accordo con Sirti, nome storico della telefonia italiana alla ricerca di un nuovo azionista forte. Secondo il quotidiano di Confindustria, i colloqui andrebbero avanti da qualche mese e negli ultimi tempi sarebbero stati più intensi.
I cinesi non sarebbero gli unici in corsa, ma un eventuale accordo andrebbe incontro a una doppia esigenza: quella della società cinese di entrare nel mondo dei servizi in Italia e quella di Sirti che da tempo sta cercando un socio industriale forte in grado di guidare il rilancio e la crescita del primo gruppo itlaiano di impiantistica di rete per le telecomunicazioni.
Il problema di Sirti è più legato al debito, di poco inferiore ai 300 milioni di euro, lasciato dalle vicende passate che all’assetto presente. Per il 2014 il bilancio, in approvazione da parte del Consiglio d’amministrazione, riporterebbe un Ebitda in miglioramento del 10%, un portafoglio ordini in incremento e ricavi sostanzialmente in linea con il 2013. Il bilancio dell’anno scorso invece indicava una perdita di 41 milioni di euro legati alla svalutazione dell’avviamento e all’accantonamento a seguito del contenzioso con l’agenzia delle Entrate (16 milioni). Dati che hanno spinto lo scorso gennaio il Consiglio di amministrazione, presieduto da Angelo Miglietta a dare mandato a Lazard per vagliare le possibili opzioni per il futuro, tra le quali si sta facendo largo l’ipotesi Zte.