Sirti potrebbe aver trovato il partner in grado di guidarne il rilancio industriale. Gli azionisti e i principali creditori dell’azienda specializzata nella progettazione, realizzazione e manutenzione di grandi reti di telecomunicazione stanno infatti negoziando con Pillarstone Italy , la piattaforma dell’operatore internazionale di private equity Kkr nella quale sono presenti anche Intesa San Paolo e Unicredit .
Le trattative stanno procedendo per via esclusiva e hanno come obiettivo quello di concludere l’acquisizione della società di telecomunicazioni, immettendo nuovo capitale e rilanciando tramite un ambizioso piano industriale.
Sirti è da poco tornata a rivedere la luce in fondo al tunnel imboccato negli anni della crisi economica e culminato nel 2010 con un rosso da circa 100 milioni di euro. Nel 2015 i ricavi della compagnia dovrebbero toccare il 650 milioni, di cui 500 derivanti dal settore telco e i restanti da altri mercati verticali. Per tornare definitivamente a crescere già a gennaio 2015 i soci, tra cui c’è anche Banca Intesa che al contempo è anche anche creditore per circa 200 milioni, avevano incaricato la società di asset management Lazard di valutare le possibili ipotesi per avviare un rafforzamento patrimoniale.
La trattativa esclusiva con il trio Kkr – Intesa – Unicredit difatti taglia fuori i cinesi di Zte , entrati in corsa in estate e interessati ad entrare nel mercato italiano dei servizi. Ma a questo punto anche Orlando , fondo noto per la forte specializzazione nel settore del turnaround. Dopo mesi di rumors e indiscrezioni, sembra dunque che la caccia al partner forte stia dando i primi veri frutti.