Telegramma Poste

by Martina Trevisan

Cos'è il telegrafo senza fili?

Il telegrafo elettrico Morse. Nel 1837 arriva finalmente il successo per Samuel Morse, che inventa un sistema telegrafico elettrico che impiega un filo, e inventa un codice, il Codice Morse, che codifica le lettere dell'alfabeto in sequenze di impulsi di due diverse durate (punti e linee).

Tuttavia, come è facile immaginare, questo sistema dipendeva fortemente dalle condizioni atmosferiche, che potevano limitare la visibilità dei segnali. Il telegrafo elettrico fu inventato in maniera indipendente in Gran Bretagna e negli Stati Uniti nella prima metà del 19° secolo.

Nel 1895 Guglielmo Marconi scopre un modo per trasmettere facendo a meno di fili e cavi, via etere: nasce il wireless.

Il telegrafo è un apparecchio utilizzato per la trasmissione di messaggi a distanza tramite la corrente elettrica. Il telegrafo è lo strumento di comunicazione alla base della telegrafia.

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Chi è l'inventore della radio? Inventore della radio e premio Nobel per la fisica nel 1909, Marconi è stato il precursore dello scienziato moderno: i suoi studi e ricerche erano puntualmente finalizzati a realizzazioni pratiche e lo stesso si può dire per il progetto alla base dell'invenzione della radio, punto di partenza da cui si sono sviluppati ...

Dove nacque il telegrafo di Morse? Samuel Finley Breese Morse nacque a Charlestown il 27 aprile 1791 e morì a New York il 2 aprile 1872.

Quando nacque il telegrafo e il telefono? Il brevetto, datato 1876, è stato depositato dallo statunitense Alexander Graham Bell, dipendente della Western Union Telegraph Company, anche se ormai viene riconosciuto che è stato in realtà l'italiano Antonio Meucci – e forse, prima di lui, Innocenzo Manzetti - ad aver realizzato i primi prototipi del telefono.

Quando è stato inventato il telegramma? Il primo telegramma fu spedito da Samuel Morse il 24 maggio 1844, coprendo la distanza da Washington a Baltimora. Il messaggio conteneva una citazione biblica dal libro dei Numeri: What hath God wrought! ("Che cosa Dio ha creato!").

Come funziona il telegrafo senza fili di Marconi? L'apparecchio funziona grazie a un rocchetto con due avvolgimenti di filo di rame, che servono a produrre corrente alternata. Con la scintilla vengono emesse invisibili onde elettromagnetiche che se aiutate con un'antenna, scopre Marconi, si propagano a grande distanza.

Quali limiti aveva il telegrafo? Ad ogni configurazione, si poteva dare, a piacere, diverso significato: lettere, numeri e ordini di servizio. Le postazioni dovevano essere necessariamente a vista: questo significa che la distanza massima fra due postazioni successive non poteva essere superiore ai 10-15 Km.

Come ha cambiato il mondo il telegrafo? Tra queste invenzioni dobbiamo sicuramente includere il telegrafo, la prima tecnologia che ha consentito la trasmissione letteralmente istantanea di dati; il telegrafo elettrico, in particolare, ha impiegato gli impulsi elettrici per questo scopo.

Come funzionava il telegrafo ottico? Questo telegrafo ottico funzionava tramite un linguaggio condensato e cifrato e i messaggi non venivano trasmessi lettera per lettera ma tramite un codice quasi stenografico che puntava a ridurre i tempi di trasmissione e a garantire la segretezza.

Chi ha inventato l'alfabeto Morse? Morse: il codice punto linea e il telegrafo elettrico

Scopriamo l'alfabeto Morse, che costruisce le lettere come sequenze di punti e linee, è stato ideato nel 1835 dall'americano Samuel Morse.

Chi ha inventato il telegrafo Meucci? Antonio Santi Giuseppe Meucci (Firenze, 13 aprile 1808 – New York, 18 ottobre 1889) è stato un inventore italiano, celebre per lo sviluppo di un dispositivo di comunicazione vocale a distanza, che egli chiamò: «telettrofono» e che diverse fonti accreditano come il primo telefono.

Qual è la storia del telefono? Il 3 marzo 1847 nasce a Edimburgo Alexander Graham Bell. Il suo nome è legato al brevetto numero 174.465 che depositò il 7 marzo 1876 per proteggere "il metodo e l'apparato per trasmettere la voce o altri suoni per mezzo di ondulazioni elettriche”.

Quando è nato Samuel Morse? Morse ‹mòos› Samuel Finley Breese (Charlestown, Massachusetts, 1791 - Poughkeepsie, New York, 1872) Inventore del telegrafo elettrico (1835). Codice Morse Samuel Finley Breese : codice telegrafico costituito da combinazioni di segnali corti (punti) e lunghi (quanto tre punti), con intervallo pari ...

Quando è stata inventata la radio? Nel 1895 l'inventore italiano Guglielmo Marconi riuscì già a raggiungere distanze di circa 2 km, e l'anno successivo chiese un brevetto per la radiotelegrafia. Nel 1898 le distanze aumentarono a circa 100 km, e nel 1902 effettuò la prima trasmissione attraverso l'Oceano Atlantico.

Chi inventò la radio Tesla o Marconi? Molti dicono sia Marconi ma altrettanti pensano che l'italiano abbia derubato Tesla. Guglielmo Marconi è universalmente riconosciuto come il "papà" della radio, brevettata il 2 giugno 1896 a Londra e destinata a cambiare per sempre il nostro modo di comunicare.

Guglielmo Marconi: biografia e scoperte dell'inventore della radio

1 Biografia e invenzioni di Guglielmo Marconi

Guglielmo Marconi è riuscito nell'impresa - allora impossibile - di mettere in comunicazione due continenti diversi — Fonte: getty-images

Guglielmo Marconi nacque a Bologna il 25 aprile 1874 da Giuseppe e Annie Jameson, irlandese. I trasferimenti della famiglia, in Inghilterra - dove Guglielmo svolse molte delle sue attività - e in Toscana, furono frequentissimi.

Dal 1885 al 1889 Guglielmo Marconi frequentò l’Istituto Nazionale di Livorno e in quegli anni si interessò fortemente all’elettrotecnica, materia che approfondì con Vincenzo Rosa, professore di fisica del R. Liceo Niccolini di Livorno e grazie al quale poteva frequentarne il laboratorio di fisica pur non essendo studente di quella scuola. Qui imparò ad esempio a valutare le caratteristiche dei componenti di un circuito e sperimentò l’utilizzo del Coherer, rivelatore di onde elettromagnetiche utilizzato in quegli anni da vari studiosi. Allestì un laboratorio nella casa paterna a Villa Griffone (Bologna) dove si dedicò a numerosi esperimenti, primo tra tutti (a soli 18 anni) quello finalizzato alla realizzazione di una nuova pila elettrica da presentare a un Concorso internazionale, bandito dalla rivista L’Elettricità nel 1891. La finalità del concorso era la realizzazione di un “elettromotore pratico ed economico”, considerando che in quegli anni non esistevano ancora sorgenti in grado di assicurare una fornitura continua e di ampia diffusione di energia.

Mettendo a frutto le sue competenze tecniche e le abilità sperimentali, il giovane Marconi si dedicò quindi alla realizzazione di pile termoelettriche, basate cioè sul principio della trasformazione del calore in elettricità. A tal scopo si rendevano necessarie leghe più efficaci (es. formate da cobalto) che richiedevano trattamenti ad alte temperature. Guglielmo Marconi interruppe quasi subito i suoi esperimenti sulle pile e iniziò a lavorare nel campo delle onde elettromagnetiche. A 20 anni realizzò un rilevatore di fulmini (composto da una pila, un coherer e un campanello elettrico) e, ipotizzando di sostituire al fulmine un segnale prodotto da lui stesso riuscì, con un impulso inviato con un tasto telegrafico, a far suonare un campanello posto a una certa distanza nella stessa stanza.

L’interesse di Marconi era essenzialmente focalizzato sullo sviluppo di tecnologie applicabili e utilizzabili e quindi dai risvolti pratici e commerciali. Il suo progetto più ambizioso fu quello di sviluppare un sistema di comunicazione con la telegrafia senza fili che, come vedremo, gli valse il premio Nobel per la fisica nel 1909 segnando in pratica l’inizio delle radiocomunicazioni.

1939: un soldato trasmette messaggi radio ai suoi commilitoni — Fonte: getty-images

A partire dal 1894 effettuò i primi esperimenti con le onde elettromagnetiche, che in quel periodo erano oggetto di studio e ricerca a livello europeo. Leggendo le relazioni di Hertz (1857-1894) il giovane Marconi cominciò a riflettere sulla possibilità di inviare segnali a distanza utilizzando le onde radio, superando quindi la necessità dei fili della telegrafia ordinaria. A Bologna fu assiduo frequentatore delle lezioni di Augusto Righi, docente di fisica all’Università.

Nel 1895, acquistò alcuni componenti e preparò il primo trasmettitore (e ricevitore) radiotelegrafico, che sperimentò a Pontecchio (Bologna). L’apparato di trasmissione e quello di ricezione erano separati da una collina: i segnali Morse furono ricevuti a circa 2 km di distanza dal fratello, che segnalò il successo della prova con un colpo di fucile. Aveva così compiuto il primo esperimento di telegrafia senza fili e realizzato la prima trasmissione di un segnale Morse su onde radio. Marconi inoltre perfezionò alcuni dispositivi tra cui il coherer, aumentandone notevolmente la sensibilità, e introdusse inoltre l’antenna, elemento fondamentale del sistema Marconi.

Nel 1896 la famiglia si trasferì in Inghilterra, dove in quegli anni era fortissimo l’interesse nel potenziamento delle reti di comunicazioni e dove quindi il giovane inventore poté avviare collaborazioni importanti. Ottenne il suo primo brevetto nel giugno del 1896, e nel luglio del 1897 fu costituita la Wireless Telegraph and Signal Company (nota come Marconi Company) della quale Guglielmo Marconi diventò direttore tecnico e, inizialmente, principale azionista. In questo modo Marconi riuscì a controllare direttamente gli sviluppi della sua invenzione, anche in vista delle future applicazioni commerciali. Il 7 luglio 1897 ottenne il brevetto N. 12039 per la telegrafia senza fili.

Curiosità Tra gli episodi che contribuirono ad accrescere la fama di Marconi vi fu, nel 1898, quella che può essere definita “la prima cronaca sportiva in diretta della storia”: la trasmissione telegrafica al Daily Express di Dublino delle fasi delle regate, indette dal Royal Yachting Club, che l’inventore seguì da un piroscafo facendo giungere a terra, nell’arco dei tre giorni di gara, oltre 700 messaggi in codice morse (16-40 km di distanza dalla costa). Nel 1899 effettuò un servizio telegrafico analogo per due giornali americani in occasione dell’America’s Cup.

Marconi credeva fermamente nelle potenzialità della telegrafia senza fili, in primis quella di coprire distanze molto maggiori rispetto a quelle dei primi esperimenti. Riconosceva il profitto che poteva derivare da un progetto di tale portata, e sfruttò quindi la sua posizione di direttore tecnico della Marconi Company per effettuare ricerche e dimostrazioni in tal senso. Con i suoi collaboratori si dedicò principalmente all’incremento della portata delle trasmissioni e alla riservatezza e indipendenza delle comunicazioni. Svelò l'esistenza dello spettro radioelettrico, che rendeva possibile la comunicazione contemporanea di molti segnali senza interferenze o intercettazione dei messaggi trasmessi (brevetto N. 7777 del 26 aprile 1900).

Guglielmo Marconi nella cabina di trasmissione dello yacht Electra — Fonte: getty-images

La prima trasmissione transatlantica dei segnali, risalente al 1901, dall’Inghilterra (stazione di Poldhu, in Cornovaglia) fino al ricevitore posto in Canada (Terranova) coprì una distanza di oltre 3.000 km dimostrando quindi che le onde radio potevano propagarsi a grande distanza nonostante la curvatura terrestre. Nel 1902, Marconi condusse esperimenti a bordo del transatlantico Philadelphia e poi sulla corazzata Carlo Alberto, messagli a disposizione dalla Marina italiana, con cui i segnali si trasmettevano e ricevevano nel Mediterraneo, nell’Atlantico, nella Manica e nel Mar Baltico. Il programma transatlantico richiese molto lavoro: furono costruite nuove stazioni (Glace Bay nel 1902, Cape Cod nel 1903 e Clifden nel 1907) e furono necessari nuovi dispositivi.

Nello stesso anno inventò il detector magnetico che, più sensibile e affidabile del coherer, lo sostituì nella rivelazione di onde elettromagnetiche permettendo di passare dalla ricezione di un segnale elettrico alla ricezione di un segnale acustico. Per i successi ottenuti da Marconi in quegli anni, nel 1904 gli fu conferita la laurea ad honorem in ingegneria dalla R. Scuola d’Applicazione per gli Ingegneri di Bologna.

Un gruppo di persone ascolta il segnale ricevuto da una radio nel 1922 — Fonte: getty-images

Nel 1908 Marconi riuscì nel suo obiettivo più ambizioso: un ponte di comunicazioni regolari tra le due sponde dell'Atlantico. Una delle principali applicazioni della sua invenzione riguardò i servizi radio-marittimi per la sicurezza in mare. Il salvataggio di circa 1700 passeggeri a bordo del transatlantico Republic della White Star Line nel gennaio 1909 ne fu una conferma tangibile e proprio nel dicembre di quell’anno, al termine di un programma di lavoro di circa 15 anni, Guglielmo Marconi vinse il Premio Nobel per la Fisica, condiviso con lo scienziato tedesco Karl Ferdinand Braun, “a riconoscimento del contributo dato allo sviluppo della telegrafia senza fili”.

Nel 1928 fu nominato presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e nel 1930 presidente della Reale Accademia d’Italia. In questo stesso anno stabilì un collegamento tra le apparecchiature dell’Elettra, ancorata nel porto di Genova, ed una stazione ad onde corte in Australia (Sydney): il radiosegnale inviato da Genova, coprendo quasi 20000 km di distanza, fece accendere le luci del Municipio della città australiana. Il 12 febbraio 1931 fu inaugurata la stazione radio Vaticana e nello stesso anno avviò le sue indagini sulle microonde. Nel 1934 gli fu conferita la Laurea ad honorem in Fisica. Guglielmo Marconi morì a Roma il 20 luglio 1937.

Telegramma Poste

Il modulo telegramma da scaricare in questa pagina è quello fornito da Poste Italiane. Puoi dunque stamparlo e redigerlo con calma per poi recarti in un qualsiasi ufficio postale munito di portafoglio.

Cos’è e a cosa serve il modulo telegramma postale

Il modulo telegramma che puoi trovare in fondo alla pagina va compilato in ogni sua parte e presentato agli sportelli dell’ufficio postale più vicino a te. Il telegramma, come forse saprai, è uno strumento sempre attuale, che serve per spedire messaggi urgenti, di modo che il destinatario possa riceverli il giorno stesso o al massimo il giorno dopo.

Anche se viviamo in un’epoca in cui tutti ormai dispongono di un pc o di uno smartphone, non è mai buona norma esprimere il proprio dolore e la propria vicinanza ad una famiglia che ha appena subito un lutto attraverso un messaggio su Whatsapp o su Facebook. Inoltre il telegramma è meno invadente di una telefonata, ma più veloce della classica posta prioritaria: ecco perché in occasione di tristi accadimenti è la formula migliore per comunicare il proprio cordoglio.

Ma il modulo telegramma Poste Italiane può essere utilizzato anche per spedire messaggi di auguri, in occasione di un lieto evento (una nascita, un matrimonio, ecc.).

Come si compila ed invia un telegramma postale

Il telegramma può essere inviato in vari modi: dall’ufficio postale, chiamando il numero 186, sul sito ufficiale di Poste Italiane o sull’App Ufficio Postale. Se hai intenzione di utilizzare il modulo telegramma Poste Italiane da stampare, però, è probabile che tu intenda recarti presso lo sportello di Poste Italiane e inoltrare la richiesta di persona. Ecco quello che devi fare.

Per prima cosa scarica il documento in formato pdf che trovi in fondo alla pagina, stampa modulo telegramma e compilalo inserendo le seguenti informazioni:

dati del destinatario (nome e cognome o ragione sociale)

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indirizzo completo

data e firma (da apporre dopo aver accettato le Condizioni Generali Di Servizio e dopo aver letto l’informativa relativa al trattamento dei dati personali).

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Quando viene recapitato un telegramma

Se il telegramma Poste viene accettato entro le ore 7.00, il recapito nel 90% dei casi avviene in giornata. Poste garantisce lo stesso risultato se il telegramma è diretto all'area metropolitana di Bari, Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma o Torino e l'accettazione avviene entro le 12.00. Al di fuori di queste ipotesi il destinatario riceverà il telegramma nel giorno successivo. Infine nei confronti dei destinatari che risiedono in quei piccoli comuni in cui il recapito postale avviene a giorni alterni, la consegna del telegramma postale avviene il secondo giorno lavorativo successivo a quello di accettazione.

Quanto costa inviare il telegramma Poste

Il costo del telegramma varia in base al numero delle parole utilizzate e ai servizi accessori richiesti. Nello specifico, ricorda che il prezzi del servizio postale aggiornati al 2018 sono i seguenti:

5,50 euro per telegrammi fino a 20 parole di testo

8,50 euro per telegrammi fino a 50 parole di testo

12,00 euro per telegrammi fino a 100 parole di testo

23,00 euro per telegrammi fino a 200 parole di testo

46,49 euro per telegrammi fino a 500 parole di testo

46,49 euro + prezzo dello scaglione relativo al numero per telegrammi ancora più lunghi.

L'indirizzo non viene conteggiato per il calcolo dell'importo. Per l'invio all'estero il costo del telegramma è chiaramente maggiore, in funzione della zona a cui è diretto e delle parole utilizzate. Così per la zona A (Europa e Nord Africa) si applica un prezzo fisso di 7,60 euro e un prezzo per parola di 0,35 euro; per la zona F (paesi Arabi, USA e Canada) si applica un prezzo per parola di 0,70 euro (minimo 7 parole) e via discorrendo.

Per ciascun telegramma inviato utilizzando il numero telefonico 186, oltre al normale prezzo, è previsto un diritto fisso pari a:

0,63 euro per la telefonia fissa

0,84 per la telefonia mobile TIM, più 0,12 euro per ogni eventuale destinatario, oltre al primo, dello stesso telegramma

Tutti i prezzi indicati sono da considerarsi IVA inclusa.

C'è un costo anche per i servizi accessori al telegramma Poste: ad esempio la richiesta di copia di un telegramma inviato ha un costo di 2 euro, l'avviso di avvenuto recapito del telegramma ha un prezzo di 7 euro, mentre l'anticipazione telefonica al mittente del testo contenuto nel modulo telegramma Poste Italiane ha un costo di 2,50 euro.

Non ha alcun costo, invece, la richiesta di annullamento di un telegramma Poste dopo l’invio e prima del recapito. La richiesta può essere fatta tramite il 186 di Poste Italiane indipendentemente dal canale di accettazione.

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