Importante novità sulla questione tariffe a 28 giorni: il Tribunale di Milano, con una sentenza di ieri, ha stabilito che l’operatore TIM dovrà rimborsare i propri clienti prendendo in considerazione un arco di tempo più lungo, comunicando adeguatamente come richiedere tale rimborso. Tuttavia non vi sarà alcun rimborso automatico: saranno i clienti a doversi attivare per poter ottenere quanto dovuto dalla compagnia.
Si scrive un ulteriore capitolo della vicenda relativa alle tanto odiate tariffazioni a 28 giorni , una pratica utilizzata negli scorsi anni da gran parte dei provider , che penalizzava i clienti e rendeva i costi delle offerte fisse e mobili più salati rispetto ad una normale scadenza mensile .
Con l’ ultima sentenza del Tribunale di Milano si stabilisce un periodo più lungo per il calcolo dei rimborsi , partendo da aprile 2017 e non da giugno . Sulla sentenza, inoltre, si legge che:
le richieste di rimborso da parte dei clienti devono essere accolte entro 30 giorni dalla ricezione delle stesse ;
entro 30 giorni dalla sentenza l’operatore dovrà pubblicare a proprie spese sulla home page del sito ufficiale l’avviso relativo alla possibilità di rimborso (e dovrà rimanere sulla pagina principale per 30 giorni continuativi a partire dalla data di pubblicazione);
TIM dovrà inoltrare a tutti i clienti di linea fissi coinvolti nella tariffazione a 28 giorni (compresi coloro che nel tempo hanno cambiato operatore o disattivato la linea) un avviso relativo alla possibilità di rimborso e alle modalità di richiesta . Per chi è ancora cliente il provider è tenuto ad allegare comunicazione nella prossima fattura, mentre per gli ex clienti si dovrà procedere a mezzo raccomandata;
TIM è tenuta a pubblicare sui quotidiani “Il Corriere della Sera e La Repubblica” la decisione del giudice a caratteri doppi rispetto a quelli standard dei quotidiani citati, entro 30 giorni dalla pubblicazione della sentenza;
la compagnia dovrà pagare 700€ per ogni giorni di ritardo rispetto agli obblighi previsti dalla sentenza ;
TIM, infine, dovrà rimborsare all’Associazione Movimento Consumatori le spese di giudizio : come si legge nella sentenza, il rimborso è pari a “ € 518,00 per spese ed € 13.430,00 per compensi professionali, oltre IVA se dovuta, CPA e rimborso forfetario spese generali al 15%, da distrarsi in favore dei difensori di parte attrice dichiaratisi antistatari ”.
Insomma, questa nuova sentenza del Tribunale di Milano non cambia il punto centrale delle azioni giuridiche precedenti, che hanno coinvolto anche gli operatori concorrenti: Il rimborso sulle tariffe a 28 giorni è sempre dovuto, anche a coloro che negli ultimi anni non sono più clienti Telecom Italia , e dev’essere preso in considerazione un arco di tempo più lungo per il calcolo del rimborso.
La decisione potrebbe avere un effetto importante sulla quantità di richieste: come specifica il direttore di AgenziaDigitale.ue Alessandro Longo su un articolo di Repubblica dedicato alla sentenza pubblicato ieri , “ il giudice chiede di rimborsare anche gli ex clienti che avevano questo tipo di tariffe, sulla telefonia fissa. Tim e Wind 3 lo fanno già, però, anche se probabilmente solo pochi utenti lo sanno ”.
La pubblicazione degli avvisi sul sito, sui giornali, e l’invio delle comunicazioni relative al dispositivo della sentenza potrebbe in parte sopperire alla delusione sulla mancata richiesta da parte dei giudici di una forma di rimborso automatico che, secondo Longo, sarebbero stati probabilmente molto più dirompenti sul mercato e avrebbero pesato maggiormente sulle casse della compagnia.
Per quanto riguarda le modalità di richiesta dei rimborsi TIM sui rinnovi a 28 giorni, invece, attendiamo la pubblicazione della comunicazione da parte di TIM sul sito ufficiale e sui quotidiani entro le prossime settimane per saperne di più.