“ Ciò che abbiamo annunciato è una vera rivoluzione delle reti di trasporto ottico , ovvero delle dorsali mondiali e nazionali lungo le quali transitano tutti i servizi voce, dati e sempre più video. Stiamo entrando in una nuova era delle comunicazioni , con il 5G trainato dall’IoT, con architetture sempre più in cloud e virtualizzate, servizi video sempre più immersivi e sofisticati. Solo una rete di trasporto flessibile, potente e robusta può garantire una customer experience eccellente, sia per i clienti business che residenziali ”.
Claudio Zugno, direttore Optical Network Architectures and Planning Tools di Nokia, commenta così la nuova era di servizi di trasporto a 100G , con un chipset programmabile e sistemi ottici di nuova generazione , appena inaugurata dalla telco finlandese. Nokia punta a rispondere alla crescente domanda di traffico dati con una strategia di rinnovamente delle reti di trasporto ottico. Più potenti, più robuste e anche più flessibili, in grado di adattarsi alla sempre maggiore dinamicità dei servizi che su queste reti devono viaggiare. Parliamo ovviamente di cloud , video , Internet of Things e delle altre innovazioni digitali che avranno bisogno di performance adeguate e alta velocità.
“ Nel 2010, quando per primi abbiamo introdotto il 100G single carrier sul mercato, siamo diventati un leader nella trasformazione delle reti ottiche, una posizione in seguito consolidata quando abbiamo rilasciato la prima line card programmabile 100G/200G – sottolinea Sam Bucci , a capo delle reti ottiche di Nokia -. Con il lancio del PSE-2, del nostro 500G Muxponder e del 1830 PSS-24x, siamo di nuovo all’avanguardia nell’innovazione, verso i servizi cliente 100G che si diffonderanno nelle moderne reti ottiche. Grazie alle innovazioni ottiche dei Bell Labs di Nokia, gli operatori possono affrontare l’impennata nella crescita della domanda di banda ”.
La compagnia finlandese ha annunciato una serie di novità volte a rispondere a queste esigenze. A partire dall’ espansione del proprio portafoglio 1830 Photonic Service Switch (PSS), che ha beneficiato del contributo dei laboratori brianzoli di Vimercate che da anni curano lo sviluppo dei chipset ottici e fotonici, i quali fanno di Alcatel-Lucent prima e Nokia ora società al top nel settore.
“ I laboratori R&D di Vimercate che lavorano a stretto contatto con i Bell Labs la ricerca universitaria e il network mondiale R&D di Nokia – sottolinea Zugno – hanno ampiamente contribuito a questa rivoluzione sviluppando il PSE-2 e il TSE, nuovi potentissimi chipset optoelettronci dalle prestazioni straordinarie e vero cuore tecnologico del rinnovato portafoglio ottico. Ancora una volta i laboratori italiani si confermano all’avanguardia nella ricerca, oggi come cinque anni fa, quando fu lanciata la prima versione del chipset PSE. Per noi è un vero motivo d’orgoglio continuare a fare ricerca di qualità, che conquista i mercati mondiali ”.
Nokia è riuscita inoltre a quadruplicare la capacità della singola fibra a oltre 70 terabit per secondo e a potenziare la versione 2 del chipset fotonico Photonic Service Engine (PSE -2) dei Bell Labs di Nokia.
“ Il PSE-2 consente la codifica e decodifica digitale con formati di modulazione coerente dei segnali ottici ad altissima capacità fino a 400Gb/s (equivalenti a circa 200.000 segnali video digitali) per singola lunghezza d’onda trasmessa in sistemi WDM (Wavelength Division Multiplexer) capaci di trasportare piu’ di 100 lunghezze d’onda per fibra ottica – spiega ancora Zugno -. Il TSE commuta i servizi digitali in tecnologia OTN (Optical Transmission Network) in apparati con capacità di commutazione pari a diverse decine di Terabit equivalenti a circa 20 milioni di segnali video digitali commutabili per apparato “.
La famiglia 1830 PSS di Nokia ha inoltre raddoppiato la capacità trasmissiva della fibra in termini di numero e banda della singola lunghezza d’onda, offrendo agli operatori una piattaforma capace di supportare, in modo efficiente, i servizi di trasporto 100G che i clienti chiedono. Gli operatori, spiega Nokia in un comunicato, “ devono far fronte all’ incremento della domanda di servizi on demand ad alta capacità da parte delle grandi aziende, degli operatori del cloud e degli Internet content provider, mantenendo allo stesso tempo livelli di profittabilità adeguati e costi per bit ridotti ”.
La rapida adozione di porte a 100G sui router IP per l’interconnessione efficiente di data center e le applicazioni metro e backbone, spiega un white paper pubblicato da Ovum , società londinese di analisi e consulenza, determina infatti la necessità di migrare i servizi cliente da 10G a 100G per stare al passo con i fabbisogni crescenti di trasporto. Tuttavia, la capacità di per sé non è più sufficiente a rispondere alle richieste di banda, in continuo cambiamento. “ In base alle nostre ricerche, l’adozione del 100G Ethernet da parte degli operatori guiderà la crescita nei router Core IP/MPLS a circa $3,6 miliardi entro il 2020 – spiega Ron Kline , principal analyst Intelligent Networks di Ovum -. Questo, a sua volta, trasformerà profondamente le reti degli operatori che cercano le soluzioni per gestire questa massiccia crescita di capacità nel segmento 100G nativo ”.
Il trasporto ottico, evidenzia Nokia, “ sta evolvendo da applicazioni relativamente statiche a servizi altamente dinamici che possono essere attivati e riconfigurati in tempo reale ”. Per questo motivo la compagnia mira ad aiutare gli operatori nell’indirizzare queste sfide facendo leva su nuove piattaforme performanti e scalabili.