Lioni sarà la prima smart city del Sud Italia: alla fine del 2023 la cittadina in provincia di Avellino diventerà più digitale, più sostenibile e dunque più intelligente grazie alla messa in opera di Borgo 4.0.
Il programma di filiera è promosso da Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) e realizzato con il coinvolgimento di un partenariato pubblico-privato costituito da 54 imprese del settore e 3 Centri di Ricerca pubblici, con la partecipazione delle 5 Università campane e del Cnr. Sul piatto ci sono 50 milioni di euro investiti dalla Regione Campania.
Enrico Landolfi R&D Manager di NetCom Group, azienda napoletana coinvolta in prima linea nel programma, delinea gli elementi innovativi del progetto.
Landolfi, nel dettaglio quali sono gli obiettivi del programma Borgo 4.0?
Puntiamo a realizzare, a Lioni, una sorta di laboratorio dove sperimentare soluzioni di trasporto intelligente. Un programma che integra azioni di ricerca e sviluppo e di innovazione tecnologica con la sperimentazione, in ambiente reale ed in scala, delle nuove tecnologie per la guida autonoma e connessa. A Lioni prenderanno forma le auto del futuro connesse, digitali e sostenibili destinate a rivoluzionare il rapporto del veicolo con l’uomo e l’ambiente. Inoltre sarà dotata di “smart road”, necessaria per sperimentare su strada l’auto ad elevata automazione. Pilastro strategico sarà la rete 5G che abilita connessioni superveloci e consentirà ai veicoli di dialogare con l’ambiente circostante.
Che ruolo gioca NetCom Group nel programma?
Partecipiamo al programma con due progetti. Il progetto C-mobility che prevede la progettazione e la realizzazione di sistemi abilitanti le connessioni tra veicoli, tra veicoli ed infrastruttura stradale e tra veicoli ed altri soggetti esterni. Scopo del progetto è rendere possibile l’implementazione di innovative applicazioni di sicurezza attiva di tipo cooperativo, e l’erogazione di servizi avanzati al veicolo. In questa prospettiva si inserisce la realizzazione di una on-board unit in grado di interfacciarsi con le infrastrutture della smart road e con sistemi mobili, oltre che con le unità di controllo elettroniche a bordo vettura e quella di una piattaforma di comunicazione gateway per lo scambio sicuro di dati. Inoltre lavoriamo a specifici moduli di sicurezza hardware-software integrati con le funzionalità del gateway per assicurare la sicurezza e l’integrità dei dati e delle reti di comunicazione. Infine ci stiamo occupando dello sviluppo degli algoritmi di guida cooperativa e alla progettazione di una Road Side Unit esterna.
In cosa consiste?
Si tratta di una “piattaforma” che fornirà ai veicoli informazioni di scenario e servizi di ausilio alla guida, con l’integrazione di una stazione di ricarica intelligente per i veicoli elettrici che consentirà di monitorarne il processo di ricarica
Il secondo progetto invece?
E-Mobility lo stiamo realizzando insieme a Italdesign. L’azienda metterà a disposizione i veicoli a bordo dei quali installeremo un gateway per la completa interconnessione dell’auto a piattaforme tecnologiche che permettano il miglioramento delle condizioni di guida, diagnosi e manutenzione predittiva ma anche servizi di multimedialità. Contestualmente è prevista la messa in opera di una rete di ricarica innovativa, denominata Ultra- Fast, in grado di ridurre drasticamente i tempi di ricarica dell’auto.
Lo smart working sperimentato con la pandemia ha rimesso le città al centro della ripartenza: è da lì che deve partire la svolta digitale. Come si inserisce il programma Borgo 4.0 nel cosiddetto “new normal”?
In questo ultimo anno e mezzo abbiamo rilevato un aumentato interesse da parte di enti pubblici e organizzazioni private sul fronte delle soluzioni abilitanti la smart city, a cominciare appunto dalla mobilità. E il programma Borgo 4.0 può rappresentare un esempio di come le tecnologie possono essere sfruttate in maniera efficiente in ambito urbano. Pensiamo ai big data che possono essere utilizzati per realizzare sistemi di monitoraggio della densità di persone concentrate in un luogo e sviluppare dashboard da collocare, ad esempio, fuori dalle stazioni della metropolitana per decidere se e come contingentare gli accessi. La consapevolezza del ruolo strategico del digitale in un mondo, che non è più quello pre-pandemia, è oramai un dato di fatto e le tecnologie sono mature per fare “il grande salto”. Se a queste due condizioni associamo il fatto che abbiamo a disposizione anche una straordinaria opportunità economica che è il Pnrr, direi che l’Italia ha le carte in regole per vincere la sfida delle città intelligenti. Il momento è adesso.
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