In Italia 2,37 milioni di cittadini non hanno accesso alla rete . In termini percentuali, calcola l’Agcom che oggi ha pubblicato i dati dell’osservatorio trimestrale sulle telecomunicazioni aggiornati a giugno 2013, il digital divide fa sentire i suoi effetti sul 4% della popolazione nazionale . Disomogenea la ripartizione su scala regionale: l’indisponibilità di accesso alla banda larga da rete fissa o mobile, o di collegamenti a velocità superiore ai 2 Mbps, riguarda soprattutto Molise, Calabria e Basilicata, mentre le regioni più virtuose sono Campania, Sardegna, Sicilia, Puglia, Lazio e Lombardia. Di queste ultime, il maggior contributo della rete mobile alla riduzione del digital divide si registra in Emilia Romagna e Puglia.
Nel dettaglio, secondo il focus realizzato dall’Authority, l’8,8% dei cittadini è in digital divide da rete fissa (circa il 3,8% – contro il 5% di fine 2011- per mancanza assoluta di Adsl e il 3,2% con accesso inferiore a 2 Mbps. Il restante 2% circa sarebbe la quota coperta solo nominalmente). La percentuale totale scende al 4% grazie alla copertura wireless da rete mobile: circa il 4,8% della popolazione oggi accede alla banda larga soltanto grazie al wireless .
Al di là dell’approfondimento sul digital divide, i dati diffusi da Agcom fotografano una situazione in cambiamento, in cui, ad esempio, nel primo semestre 2013 si registra un calo del 10% del traffico di Sms (43,1 miliardi a fine giugno) rispetto alla prima metà del 2012. Un trend che può essere utile, in sede di analisi, per quantificare il peso e la diffusione delle applicazioni di messaggistica mobile e i cambiamenti che stanno apportando sul mercato.
In aumento il traffico per la telefonia mobile : sono 73,8 miliardi i minuti registrati nei primi sei mesi del 2013 (+ 5,6% su base annua). La customer base del mobile mostra leggeri aumenti su base annua (+334 mila linee) e trimestrale (+140 mila), mentre diminuiscono le sim ”solo voce’ ‘. Scendono di 490 mila unità le linee sim residenziali, mentre aumentano di 824 mila unità le linee dell’utenza affari. Allo stesso modo, le sim prepagate hanno registrato un calo di 1,46 milioni, e sono stati stipulati 1,79 milioni di abbonamenti in più. Flessione per le quote di mercato di Telecom e Vodafone (-0,7%), mentre crescono Wind (+1,1%) e H3G (+0,3%).
Sono cresciuti di 310mila unità, nell’ultimo anno, gli accessi alla banda larga da rete fissa , con 80mila accessi in più soltanto per il secondo trimestre 2013 . Scende dell’1.9% su base annua la quota di mercato di Telecom Italia (che scende subito sotto al 49,9%, contro il 51,8% che deteneva a giugno 2012), mentre crescono Fastweb (+1,3%) e gli operatori Wimax. Sostanzialmente invariate le quote di mercato di Vodafone e Wind.
Per la banda larga mobile nel secondo trimestre 2013 sono più di 32 milioni le Sim che hanno effettuato traffico dati, il 20% in più rispetto a giugno 2012. Cresce del 24,6% il numero delle connect card , le cosiddette “chiavette”, che a giugno 2013 erano 8,6 milioni. Complessivamente dall’inizio dell’anno il traffico dati da mobile ha registrato un aumento del 33%. Gli operatori mobili virtuali fanno registrare un trend positivo, e toccano quota 5,1 milioni di Sim (il 5,2% della base clienti totale).
Si conferma la flessione degli accessi diretti alla rete telefonica fissa, con 500mila linee in meno rispetto a giugno 2012. Scende di due punti e di ferma al 63,5% la quota di mercato in questo settore di Telecom Italia , mentre cresce Fastweb . Flessioni contenute, su base annuale e trimestrale, per Vodafone e Wind .
“I dati pubblicati oggi da Agcom, relativi al secondo trimestre 2013, fotografano il consolidamento di alcuni trend nell’utilizzo dei servizi di comunicazione elettronica” commenta il Commissario Antonio Preto . “L’utilizzo della rete fissa diminuisce del 2,3% (da 21,83 a 21,33 milioni di linee nell’ultimo anno) – spiega Preto -, ma aumentano di pari misura gli accessi a banda larga (da 13,59 a 13,90 milioni di linee nell’ultimo anno)”.
La quota di mercato di Telecom Italia si è ridotta negli ultimi dodici mesi tanto nella rete fissa (da 65,5% a 63,5%) quanto negli accessi a banda larga (da 51,8% a 49,9%). La crescente quota di mercato sulla rete fissa degli operatori alternativi ha avuto come driver il +4,5% (negli ultimi dodici mesi) degli acquisti di linee in unbundling. “Questi dati – aggiunge il Commissario – indicano che vi è concorrenza sul mercato, con conseguenze dirette per gli utenti”.
Le linee mobili sono arrivate a 97,8 milioni confermando la posizione dei 4 operatori MNO e la progressione dei virtuali (MVNO) che rappresentano il 5,2% delle SIM (in crescita di quasi il 18% negli ultimi 12 mesi). “La vitalità del mercato mobile – sostiene Preto – è confermata soprattutto dal dato sulla portabilità del numero e da quello sul traffico dati”. Nell’ultimo trimestre ci sono stati 5,2 milioni di linee mobili “portate” (contro una media di 3,8 milioni a trimestre nell’ultimo anno) e, se confrontiamo il primo semestre del 2013 con il primo semestre del 2012, il traffico dati è aumentato del 33%, oltre cinque volte la crescita del traffico voce (+6,3%).
“I dati – continua il Commissario – confermano la tendenza a una migrazione dal fisso al mobile, ma sul fisso si diffonde ulteriormente la banda larga, contemporaneamente all’esplosione del traffico dati sul mobile. Sono segnali – conclude il Commissario – che indicano chiaramente come gli italiani siano pronti ad affrontare le sfide e le opportunità dell’era digitale, anche se resta da lavorare per ridurre ulteriormente il digital divide”.